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Frutta secca: quale tipologia il cane può o non può mangiare?

In questo articolo parleremo della frutta secca, quale si può dare al tuo cane e quale invece è assolutamente da evitare.

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Prima di allungare qualsiasi cosa che stiamo mangiando al nostro cane dovremmo chiederci se questo può fargli male; e tenere bene in mente il principio che quello che può risultare sano e salutare per noi può non esserlo per il nostro amico a quattro zampe!

In questo post tratteremo dettagliatamente la frutta secca. Un alimento che è considerato salutare per l’uomo ma che può invece essere davvero molto pericoloso per i nostri amici a quattro zampe. Vi elencherò quindi, fra i tipi di frutta secca più comuni cosa è meglio evitare e cosa invece può essere dato.

La frutta secca non dannosa

Tostate o no, le arachidi sono il tipo di frutta secca più sicuro se ben sbucciate, non salate e non speziate.

 Anche gli anacardi, cotti o tostati, possono essere somministrati ai nostri amici a 4 zampe in piccole quantità. Un eccesso infatti, può causare disturbi gastrointestinali. Stesso discorso per nocciole e noci, in piccole quantità e saltuariamente possono essere considerate sicure.

È importante ricordare che non si tratta di un alimento ideale per il nostro cane ed è in ogni caso sconsigliato dare grandi quantità di frutta secca anche se non dannosa.

Dannose ed assolutamente da evitare:

Noci nere che se contaminate da micotossine possono causare problemi neurologici e gastrointestinali.

Le noci di macadamia, sono eccessivamente grasse e alterano il funzionamento del sistema nervoso centrale causando atassia, depressione, rigidità nonché sintomi gastrointestinali come vomito. I sintomi si manifestano 24h dopo l’ingestione e fortunatamente la prognosi è favorevole.

È assolutamente da evitare anche l’uvetta secca, che come la cugina uva è altamente tossica per il cane. Numerosi studi infatti riportano casi di tossicità. Il grande indiziato è rappresentato dai semi, ma il modo in cui il meccanismo di tossicità si mette in atto e quali sono le molecole coinvolte è tutt’oggi sconosciuto. I sintomi di avvelenamento da uvetta sono vomito, diarrea, abbattimento, dolorabilità addominale, polidipsia (l’animale beve molto).

Il pistacchio, in quanto eccessivamente ricco di grassi, è da evitare perché può causare disturbi gastrointestinali anche seri come la pancreatite.

Come già menzionato, tutti quei tipi di frutta secca che sono andati incontro a processi di salatura, speziatura o aggiunta di zuccheri sono da evitare.

Concludendo, un bocconcino se gradito, di tanto in tanto con frutta secca non dannosa è consentito e permette di integrare acidi grassi da una fonte alternativa nella dieta del nostro amico a 4 zampe, dobbiamo però ricordare che è sempre necessaria tritare o trasformare la frutta secca per permettere al nostro cane di assorbire i nutrienti contenuti.

Vito Priolo

MRCVS, PhD

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